L’autostima non è innata, e come molte cose va coltivata e fatta crescere con cura e dedizione, prestando attenzione alle piccole cose. Essa ha sicuramente molta importanza nella nostra vita: condiziona gran parte delle esperienze che facciamo!
Le persone con bassa autostima tendono a porsi molti limiti e ad avere una visione della realtà negativa. Ciò influisce nei vari aspetti dell’esistenza: l’ambito affettivo/relazionale, l’ambito professionale, emotivo, sociale.
Al contrario un individuo che abbia sviluppato una sana e alta stima di sé ha una buona identità sociale, crede in se stesso, nel proprio valore e nelle proprie competenze.
È per questo che è importante capire come aiutare i bambini a sviluppare una buona autostima in un periodo in cui (infanzia e fanciullezza) inizia a prendere forma la personalità.
Per rassicurare le mamme è importante sapere che l’autostima è un processo dinamico e in costante divenire che può avere alti e bassi anche in base alle tappe evolutive che il bambino sta affrontando.
QUANDO E COME SI FORMA L’AUTOSTIMA?
La percezione di sé e del proprio valore inizia a formarsi fin dalla primissima infanzia, e alla sua base c’è la convinzione e la decisione di essere degni di amore e di essere competenti. L’opinione che il bambino si crea di se stesso è l’immagine diretta e in costante cambiamento dell’opinione che hanno di lui le persone significative (in primis i genitori, poi famigliari, i coetanei, gli insegnanti….) con le quali ha a che fare.
La famiglia è sicuramente il primo e più importante spazio relazionale in cui il bambino è immerso negli anni della formazione.
3 sono i fattori che determinano l’autostima:
- Destino (malattie, famiglia disagiata…)
- Le diverse esperienze, positive e negative, che la vita offre
- Le decisioni che ogni bambino/individuo prende per rispondere al destino e alle esperienze che la vita gli offre (ogni bambino ha la capacità e la competenza per decidere, ovviamente in base al proprio modo di percepire il mondo in quella fase della sua vita!)
I genitori non possono controllare il destino, ne forzare le decisioni, per quanto su entrambe possano avere una certa influenza attraverso la visione del mondo che offrono ai bambini, ma possono sicuramente incidere nella costruzione dell’autostima dei figli fornendo loro esperienze di vita positive o negative.
COME SVILUPPARE UNA SANA AUTOSTIMA NEI BAMBINI?
Ciò che possono fare i genitori è offrire loro una gran quantità di messaggi, positivi o negativi, e ricompense attraverso i quali i bambini potranno scegliere gli elementi per la costruzione della propria immagine.
Se si desidera che il figlio sviluppi una buona autostima è necessario che i messaggi positivi superino di gran lunga quelli negativi, e questo perché quelli negativi sono di gran lunga più potenti di quelli positivi. Se ci pensiamo bene tendiamo a ricordare, della nostra infanzia, più quell’unico sculaccione o schiaffo, che le carezze o i baci che ci sono stati dati.
I messaggi positivi possono essere suddivisi in due principali categorie
Messaggi positivi per esistere
Un messaggio fondamentale nella costruzione dell’autostima del bambino è: “tu sei importante e meriti di essere amato proprio perché esisti”. La cosa basilare è che il bambino per ricevere questo messaggio non ha bisogno di guadagnarselo, né deve mettersi nella condizione di gratificare qualcuno per sentirsi accettato. È dunque un messaggio che trasmette un’accettazione incondizionata e danno un riconoscimento a qualità stabili del bambino. È come se il genitore, attraverso tali messaggi, dicesse al bambino “tu vali e sei importante per me”.
L’adulto può regalare al bambino tale messaggio con semplici affermazioni, del tipo “Sono proprio felice di vederti…”, “sono proprio contento di passare del tempo con te!”, “Ti voglio bene”….
È importante accompagnare questi messaggi al contatto fisico (carezza, abbraccio, bacio…), alla mimica (espressione facciale corrispondente a ciò che si dice!), alla gestualità, soprattutto se il bambino è piccolo (necessita di molto contatto fisico che lo faccia sentire accolto).
Messaggi positivi per fare o per essere competenti
Anche i riconoscimenti positivi che rendono consapevoli delle proprie competenze nel fare le cose sono fondamentali per la costruzione dell’autostima. L’adulto può inviare in vari modi questo messaggio con frasi del tipo “hai fatto bene questa cosa”. È importante essere precisi nel definire cosa il bambino ha fatto, ovvero il semplice “bravo” per il piccolo non ha molto significato e non è in grado di comprendere a cosa si riferisca esattamente. Per questo è basilare formulare il riconoscimento su qualcosa di concreto che il bambino ha fatto, ad esempio “hai fatto un bellissimo disegno, i colori che hai usato mi piacciono molto”, “sei stato molto bravo a riordinare la stanza, hai trovato un posto per ogni gioco”, “oggi ti sei impegnato molto nello studio, complimenti, ottimo lavoro!”.
“Tu sei competente” è un messaggio da inviare ad ogni età. Dire al bambino che è bravo perché ha imparato ad attirare l’attenzione dell’adulto piangendo quando è bagnato, complimentarsi con lui perché ha scelto i giocattoli da portare in auto per il viaggio, lodare il figlio maggiorenne per il superamento di un esame, sono tutti messaggi che dicono “Tu sei competente, Tu puoi fare bene!”
Di altrettanta importanza per la costruzione dell’autostima sono i messaggi utili a rispondere ad un comportamento inadeguato. Tali messaggi devono essere molto chiari, ovvero non devono in nessun modo definire il bambino come incapace (“non sei capace di fare niente”) ne tantomeno attaccarlo nella sua essenza di persona (“sei un disastro”, “sei uno stupido”).